Il cachi, impropriamente ma amichevolmente noto come “caco”, è una delle più antiche piante da frutto, conosciuta in Cina da oltre 2000 anni. Detto anche mela d'Oriente o Loto del Giappone è un frutto molto particolare.
Succoso, zuccherino e colorato, è originario della Cina, dove se ne trova traccia già dall’anno Mille.
Il nome scientifico della sua polpa è diospyros, letteralmente grano di Zeus, ovvero pane degli dei.
Detto mela d'Oriente, fu definito dai cinesi l'albero delle sette virtù: vive a lungo, dà grande ombra, dà agli uccelli la possibilità di nidificare fra i suoi rami, non è attaccato da parassiti, le sue foglie giallo-rosse in autunno sono decorative fino ai geli, il legno dà un bel fuoco, la caduta dell'abbondante fogliame fornisce ricche sostanze concimanti. (Fonte: Wikipedia)
In Italia il cachi è giunto verso fine ‘800 e il primo esemplare fu piantato al giardino fiorentino di Boboli. Cresce lentamente ma può diventare pluricentenario.
Ci sono diverse cultivar e le più gustose da mangiare hanno una polpa gelatinosa dolce e morbida. I cachi si raccolgono leggermente acerbi e usa farli maturare riponendoli vicini a frutti che producono etilene (mele, pere, ) Man mano maturano, perdono il tipico effetto astringente al palato provocato dall'elevato contenuto di tannini.
Il cachi apporta circa 65 kcal per 100 g, quindi è ottimo, appagante e leggero, nelle diete ipocaloriche. È composto da circa il 18% di zuccheri, l’80% di acqua, 0,45% di proteine, 0,5% di grassi, oltre a una discreta quantità di vitamina C e vitamine del gruppo B. È ricco di beta-carotene e di potassio. Ha proprietà lassative e diuretiche ed è un buon alleato delle nostre difese immunitarie, grazie al contenuto in vitamine e minerali.
Conoscete un buon modo di servire sua maestà cachi, il re dell’autunno? Condividete con noi il segreto! Mandate la vostra ricetta a