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Cos’è la cataratta?
Il cristallino è una lente trasparente, morbida e flessibile posta dietro l’iride e ha la funzione di mettere a fuoco le immagini sulla retina mediante cambiamenti della sua curvatura.
Con il passare degli anni, il cristallino tende ad aumentare di dimensione, a indurirsi e a opacizzarsi. La riduzione della capacità del cristallino di curvarsi per mettere a fuoco le immagini nella visione da vicino porta a presbiopia, il progressivo aumento delle sue dimensioni può portare all’insorgenza della miopia e la progressiva opacizzazione porta alla cataratta.
Sintomi
La cataratta insorge generalmente dopo i 65 anni e avanza gradualmente portando a riduzione della vista, ridotta percezione dei colori, abbagliamento e visione doppia monoculare e miopizzazione.
Si sviluppa in modo imprevedibile da persona a persona, anche in base a fattori di predisposizione ereditaria, malattie dell’occhio, diabete, assunzione cronica di farmaci cortisonici, esposizione prolungata e non protetta ai raggi del sole e traumi.
Come si risolve la cataratta?
La cataratta si risolve con un intervento di microchirurgia che dura circa 15 minuti, con poche gocce di collirio anestetico, dimissione immediata e recupero visivo rapido e progressivo già dal giorno successivo all’intervento. L’intervento chirurgico deve essere preso in considerazione quando la cataratta provoca un calo visivo che ostacola lo svolgimento delle attività di tutti i giorni, come lavorare, guidare, leggere, guardare la televisione, oppure quando c’è il rischio che possa determinare l’insorgenza di patologie oculari. È importante non aspettare che la cataratta si indurisca molto, altrimenti l’intervento risulta più complesso ed aumentano i rischi chirurgici ed i tempi di recupero.
Come si svolge l’intervento?
La tecnica più utilizzata si chiama facoemulsificazione: attraverso microincisioni corneali e mediante ultrasuoni si frantuma il cristallino e lo si aspira, sostituendolo con un cristallino artificiale. I cristallini artificiali possono essere monofocali, multifocali o accomodativi e sono scelti in modo da correggere totalmente o parzialmente un difetto di rifrazione preesistente. La scelta della lente intraoculare viene fatta in base alle caratteristiche oculari di ogni paziente ed alle sue abitudini di vita e condizioni di lavoro. Con i cristallini artificiali di ultima generazione diventa raro il bisogno di ricorrere agli occhiali. Dopo l’intervento si può tornare subito alle normali attività quotidiane. Diversi sintomi, che sono del tutto normali, come un lieve fastidio in zona oculare, eccessiva sensibilità alla luce, sensazione di corpo estraneo e un certo grado di arrossamento e lacrimazione, spariranno gradualmente. Va seguita una semplice terapia antibiotica per alcuni giorni ed è opportuno portare occhiali scuri protettivi per una settimana. Di norma la vista si stabilizza completamente entro un mese.
A cura del Dott. Antonio Babino, Medico Oculista
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