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“Cuore di donna. Battiti da non tradire. Il rischio cardiovascolare femminile sottostimato o sconosciuto?”
Quando? Giovedì 28 gennaio ore 17.30, evento gratuito.
Quante e quanti di noi sanno che il Killer numero uno per le donne non è il cancro al seno o all’utero, ma la cardiopatia ischemica?
Una donna su tre ne muore ogni anno, ma la percezione, non solo tra il pubblico, è che tale patologia non sia una “malattia delle donne”. Forse è proprio questo il più importante fattore di rischio: la percezione sbagliata che le malattie cardiovascolari colpiscano (di più) gli uomini. Se statisticamente la donna soffre di cuore all’incirca dopo i cinquant’anni, per il venir meno dello scudo protettivo estrogenico che accompagna la menopausa, anche le giovani donne sono a rischio (soprattutto se fumatrici e contestualmente utilizzatrici di contraccettivi orali).
Sottovalutata in termini statistici, la malattia cardiaca nella donna è anche trascurata per l’atipicità dei sintomi: le donne colpite da attacco cardiaco spesso presentano manifestazioni diverse da quelle maschili. Affaticamento, fiato corto, sudorazioni profuse, nausea o vomito, capogiri e vertigini confondono di frequente anche i sanitari, perché simili agli stessi sintomi della sindrome menopausale.
Accade quindi che l’interpretazione clinica sia più difficile, l’intervento diagnostico-terapeutico meno tempestivo e, quando c’è, meno preciso. La discriminazione di genere in medicina, infatti, parte dagli studi e dalle sperimentazioni dei farmaci, che coinvolgono ancora per la quasi totalità soltanto pazienti maschi. Impossibile, quindi, che una terapia testata su un uomo, per una malattia che ha espressioni diverse nei due generi, possa ottenere gli stessi risultati su una donna.
Ancora ignote, dall’altra parte, le conseguenze a livello cardiaco di tappe connaturate al ciclo di vita femminile. Quanti ginecologi sensibilizzano la donna con diabete gestazionale rispetto al rischio di incorrere, dopo la gravidanza, in eventi cardiovascolari maggiori (infarto, ictus)? L’aumento è del 60%. Un parto pretermine raddoppia il rischio di mortalità, in caso di cardiopatia.
Ecco perché la prevenzione gioca un ruolo cruciale.
Smettere di fumare, scegliere un’alimentazione sana e variegata, ridurre il consumo di sale, scegliere uno stile di vita attivo e dinamico, sono le mosse da cui partire. Sottoporsi regolarmente a un controllo medico completo, per valutare lo stato di salute del proprio cuore, è la scelta salvavita.
Modalità di partecipazione:
E’ possibile iscriversi all’evento online (cliccare qui): riceverai in seguito le istruzioni per il collegamento al webinar.